Articoli scritti da Redazione Aliant Legal Grounds

In questi mesi di emergenza, durante i quali milioni di persone sono rimasti a casa, sono aumentati i reati informatici; infatti, i criminali informatici hanno sfruttato i meccanismi innescati dalla pandemia di COVID-19 per incrementare i tentativi di phishing, malware e ransomware.

A seguito dell’adozione dello smartworking da parte della maggior parte delle aziende a favore dei lavoratori, si è verificata una moltiplicazione, a livello esponenziale, del tempo trascorso online e dell’utilizzo degli strumenti di accesso ad applicazioni, dati e reti aziendali e di conseguenza sono aumentati anche i problemi di sicurezza informatica. I settori più colpiti negli ultimi mesi sono stati quello industriale, finanziario, trasporti e cosmetica.

L’emergenza di COVID-19 ha notevolmente aumentato il pericolo di attacchi da parte degli haker, i criminali informatici si sono serviti di tale argomento utilizzandolo come una sorta di esca per poi riuscire ad entrare in possesso di informazioni sensibili appartenenti a soggetti privati, aziende ed istituzioni.

Da recenti analisi è emerso come le vittime di tali attacchi siano state soprattutto le organizzazioni sanitarie e umanitarie, le case farmaceutiche e le attività di raccolta fondi, così che la ricerca di vaccini, test diagnostici e nuovi farmaci sperimentali ha incrementato una nuova ondata di minacce e spionaggio, compromettendo le strategie di sicurezza.

Per quanto riguarda le realtà aziendali, inoltre, appare chiaro come il rischio di commissione di reati informatici possa provenire non solo dall’esterno, ma anche dall’interno della azienda stessa. A tal proposito si evidenzia come la pandemia di COVID-19 ha favorito la commissione di illeciti contemplati nel novero dei reati presupposto (D.lgs.231/2001) con conseguente responsabilità amministrativa a carico dell’ente. Un esempio è fornito dai reati informatici e di trattamento illecito di dati (art.24 bis D.lgs.231/2001) nei quali si potrebbe incorrere proprio a seguito dell’adozione delle misure per contrastare il contagio, come il lavoro a distanza.

di Tatiana Aversano – Partner | Legal Grounds

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