DL LIBERALIZZAZIONI E CONFIDI

In questo periodo di difficoltà economica e incertezza, il termine Confidi ha di per se un connotato positivo perché sembra rievocare il termine “confidare” (dal latino, avere fiducia, avere speranza) suscitando in qualche modo nell’animo di chi scrive un atteggiamento positivo e di confidenza verso le novità legislative che investono i professionisti e i cittadini. Oggi quindi vediamo nello specifico che cosa sono i Confidi e che cosa è cambiato con il DL liberalizzazioni.

I Confidi – consorzi e cooperative di garanzia collettiva fidi -sono i soggetti che, ai sensi della legge 326/2003, svolgono esclusivamente l’attività di rilascio di garanzie collettive dei fidi e i servizi connessi o strumentali, a favore delle piccole e medie imprese associate, nel rispetto delle riserve di attività previste dalla legge. Fino ad ora, l’attività di garanzia collettiva dei fidi è stata tesa a facilitare l’accesso al credito bancario delle PMI attraverso il rilascio da parte dei vari organismi associativi di precise garanzie, aumentando anche il potere contrattuale delle stesse imprese che richiedono finanziamenti.

Con il DL liberalizzazioni viene estesa ai liberi professionisti la possibilità di partecipare al patrimonio dei confidi per facilitare agli stessi l’accesso al credito.

Così, cavalcando l’onda delle novità, Confprofessioni – associazione di categorie delle libere professioni – ha presentato ieri a Milano il primo Confidi ad hoc per il liberi professionisti di cui si è resa promotrice. Fidiprof Nord e Fidiprof Centro Sud, si rivolgono a chiunque svolga una libera professione, regolamentata e non, e sia in possesso di una partita IVA. Per iscriversi al consorzio bisogna versare una quota sociale di almeno 250 euro.

In questo modo, nel momento in cui il professionista avrà bisogno di un intervento creditizio potrà rivolgersi direttamente a Fidiprof che, dopo aver valutato la domanda, la trasmetterà alla banca, rilasciando la propria garanzia all’istituto. I due Confidi possono disporre di un capitale sociale complessivo di oltre 200 mila euro.

Nel corso della presentazione di ieri il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha dichiarato di avere obiettivi importanti e che più soci riusciranno ad attrarre più alta sarà la capitalizzazione. Questo strumento potrà infatti essere di supporto per l’attività quotidiana dei professionisti che operano in studi associati, oltre che garantire il credito per l’avviamento di uno studio.

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