LA XVII CONFERENZA DELLE NAZIONI UNITE SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI SI CHIUDE SENZA GRANDI CAMBIAMENTI

Deludente, secondo molte associazioni ambientaliste,la diciassettesima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP17)  i cui lavori si sono chiusi il 10 dicembre u.s..

Sono stati prorogati gli impegni assunti con il Protocollo di Kyoto: il Kyoto 2, come è stato già definito questo nuovo accordo, decorrerà dal 1° gennaio 2013, avrà una durata variabile tra dicembre 2017 o 2020 secondo quanto verrà stabilito nella prossima della COP 18 di fine 2012.

Questo accordo, i cui contenuti principali saranno comunicati entro maggio 2012, ha una portata molto limitata atteso che è stato approvato solo da Unione Europea, Svizzera, Australia, Norvegia.
Si sono quindi ritirati dalla lotta contro i cambiamenti climatici Canada, Russia e Giappone e non vede, inoltre, la partecipazione di India, Brasile e Cina, paesi caratterizzati in questi ultimi anni dall’enorme sviluppo che li ha portati a diventare tra i primi inquinatori climatici. Confermata anche l’astensione dal Kyoto 2 degli Stati Uniti.

Tuttavia, il Kyoto 2 è da considerarsi un accordo ponte che dovrà portare, entro il 2020, alla firma  di un accordo globale vincolante.
COP17, oltre a Kyoto2, ha istituito il “Greeen Climate Fund” ossia il Fondo verde volto a sostenere i Paesi in via di sviluppo nell’abbattimento di emissioni dannose. Per il 2012 è previsto un finanziamento a favore del Fondo Verde di 10 miliardi di dollari, le cui modalità di erogazione sono ancora da definire, ma le risorse dovranno aumentare progressivamente e in modo consistente fino a raggiungere nel 2020 un finanziamento di 100 miliardi di dollari l’anno.

Elisabetta Trabucco

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