Un incontro con Lazio Innova (capitolo 1)

Il settore delle startup, soprattutto quelle innovative, è un settore in crescita, oggi più che mai in fermento, di grande vitalità per la nostra economia, sia in termini economici che creativi.

Il terreno sembra essere sempre più fertile e molto attraente per gli investimenti, sia da parte delle società che delle persone fisiche.

Con l’obiettivo di fornire qui uno sguardo ravvicinato sull’ecosistema, che non sia solo di carattere legale, abbiamo incontrato Michela Michilli – Responsabile Start Up ed Open Innovation Lazio – di Lazio Innova, (www.lazioinnova.it) referente della Regione Lazio nel campo dell’innovazione.

L.G.: Innanzitutto, è possibile raccontare, per chi ancora non conosca Lazio Innova, di che tipo di realtà si tratta e la mission che vi guida?

Lazio Innova è il frutto di un articolato processo di riordino (Lazio Innova nasce, infatti, dall’integrazione delle attività e delle competenze professionali già affidate a Sviluppo Lazio, Asclepion, Banca Impresa Lazio, Filas e Unionfidi e a breve BIC Lazio) che aveva l’obiettivo di costituire un unico soggetto di riferimento per la Regione per la gestione dei bandi europei e regionali e per l’innovazione. Oggi Lazio Innova è il referente della Regione Lazio nel campo dell’innovazione.

Siamo una società in house della Regione Lazio che opera nella progettazione e gestione di azioni e programmi di aiuto per la crescita economica, l’accesso al credito, lo sviluppo del territorio e il sostegno all’innovazione.

Svolgiamo inoltre funzioni di assistenza tecnica specialistica alla Regione Lazio, con particolare riferimento all’attuazione della programmazione europea.

L.G.: E perché oggi i riflettori sono così accesi sul mondo delle startup?

I modelli dell’innovazione generata dalle startup che si sono sviluppati nel mondo, cominciando dalla Silicon Valley fino ad arrivare a Londra, Berlino ed Israele raccontano di esperienze assolutamente affascinanti, poiché quasi diametralmente opposte al modo di fare impresa italiano. Lo spirito del “fail to succeed” (https://goo.gl/CzubRw), dove la sconfitta d’impresa ha un valore, rendendo più forte e maturo l’imprenditore che ha vissuto questa esperienza e rendendolo addirittura più “appetibile” per un finanziatore, ha reso più umano, accessibile e “democratico” il concetto di startup in senso stretto e di innovazione disruptive in senso più ampio.

Questo spirito in Italia ancora non esiste, o almeno ancora non è sentito come una spinta a ri-fare, fare meglio ed imparare dai propri errori. E questo, insieme ad altri, è uno dei fattori su cui riflettere per creare una cultura diversa di fare impresa.

Il concetto di startup è estremamente affascinante e complesso, ma che cosa sono le startup? In economia, con il termine startup si identifica una nuova impresa o in cerca di un business model ripetibile e scalabile.

In Italia abbiamo cominciato a parlare formalmente di startup intorno al 2010, quando si è iniziato a calcolare gli investimenti in questo settore (in quell’anno sono stati investiti 89 milioni di euro) e da allora il fenomeno si è evoluto ed è cresciuto. Basta guardare i dati che parlano di 185 milioni di investimenti in startup e aziende innovative solo nei primi tre mesi del 2017 (il 2016 si era chiuso a quota 178,4 milioni di euro di investimenti). Tali numeri, anche se bassissimi in termini assoluti rispetto agli altri paesi europei, testimoniano una crescita costante e importante, dietro alla quale c’è un grosso lavoro da parte di tutti gli stakeholder del mondo dell’innovazione, tra cui anche Lazio Innova.

L’Italia si è scoperta in ritardo un Paese di startupper coraggiosi, grazie all’innato spirito imprenditoriale che caratterizza il nostro DNA (lo dimostra la quantità di micro e piccole imprese che pullulano nella penisola).

L.G.: Quali sono gli strumenti finanziari che mettete a disposizione delle startup e come funzionano?

Copriranno tutto l’arco di crescita delle startup i 60 milioni di euro che la Regione Lazio stanzierà nei prossimi cinque anni per le imprese innovative (Fondi europei della programmazione POR FESR 2014-2020) – somma che sarà incrementata dalla compartecipazione dei capitali privati.

4 milioni sostengono la fase pre-seed, le idee di impresa e gli spin off della ricerca universitaria nella primissima fase, quella di trasformazione in azienda, con contributi fino a 100mila euro a fondo perduto. I restanti 56 milioni di euro saranno destinati alle startup più mature attraverso lo strumento del Venture Capital: nello specifico, si lanceranno due linee principali di intervento (ancora in fase di definizione): Lazio Venture e Innova Venture. Lazio Venture è uno schema di co-finanziamento in veicoli finanziari vigilati che investono nelle Pmi, anche non ancora costituite: la dotazione dovrebbe essere intorno 36 milioni di euro. Innova Venture è invece uno schema di co-investimento in Pmi, anche non ancora costituite e la dotazione dovrebbe, invece, essere di 20 milioni.

Oltre a mettere a disposizione strumenti finanziari, Lazio Innova opera da facilitatore tra gli stakeholder del mondo dell’innovazione e delle startup, come un broker dell’innovazione, intercettando a favorendo le sinergie e le collaborazioni tra i vari soggetti che operano, nutrono e fanno crescere l’ecosistema dell’innovazione romano e regionale.

A tale proposito lo scorso 17 maggio Lazio innova ha ospitato nella sua sede l’evento “Startup Lazio, storie e prospettive di un ecosistema”, che ha visto la partecipazione di oltre 400 persone. La Regione Lazio ha fortemente voluto questa giornata dedicata al mondo startup, presentando e discutendo con gli attori dell’ecosistema i risultati raggiunti e le prospettive delle giovani imprese del territorio regionale. La manifestazione è stata aperta dalle premiazioni di due contest promossi dalla Regione Lazio: “Design for Next Lazio” e “Open Innovation Challenge”.

Design for Next Lazio, lanciato da Regione Lazio e Lazio Innova insieme a Sapienza Università di Roma, ISIA Roma Design (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche), IED (Istituto Europeo di Design), QDU (Quasar Design University), RUFA (Rome University of Fine Arts), ADI Lazio (Associazione per il Design Industriale), OAPPCR (Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, e Conservatori di Roma) e Accademia Italiana di Arte Moda Design, ha coinvolto imprese e startup del Lazio in un percorso di co-progettazione di nuovi prodotti e processi per l’Industria 4.0 per le Smart City e per il Cultural Heritage. 14 imprese, 12 designer, 6 scuole, 14 professori e oltre 100 studenti hanno sviluppato 22 progetti per trasformare idee di design in produzioni innovative.

5 i premi assegnati in tre diverse categorie.

È stato poi premiato il vincitore dell’Open Innovation Challenge dedicata alla “Car of the Future”, promossa da Regione Lazio e Lazio Innova insieme a Euro Engineering e Digital Magics. Tra i 15 progetti proposti, sono stati selezionati 6 finalisti che sono stati sviluppati attraverso un percorso di mentorship, al termine del quale, l’Advisory Board ha scelto la proposta di Pedius che intende inserire, nei sistemi integrati nelle Connected Car di nuova generazione, device per permettere alle persone sorde di comunicare tempestivamente con i servizi di assistenza in caso di emergenza. Partendo da quanto già realizzato attraverso la sua app per smartphone.

Due Tavole rotonde hanno poi permesso ai presenti di confrontarsi su presente e futuro delle startup laziali. Sono intervenuti Laura Tassinari (Direttore BIC Lazio), Mirta Michilli (Direttore Fondazione Mondo Digitale), Carlo Alberto Pratesi (Roma TRE) e Domenico Nesci (LVenture Group). Gianmarco Carnovale (Presidente Roma Startup), Ernesto Ciorra (Direttore Funzione Innovazione e Sostenibilità di Enel), Luigi Capello (CEO di LVenture Group e Founder di Luiss EnLabs) e Marco Guarna (Partner Digital Magics Roma). Massimiliano Dragoni (Startup & Innovation European Commission).

Il dibattito è stato incentrato sulla presentazione del volume “STARTUP LAZIO! Storie e persone di un ecosistema dell’innovazione” libro realizzato da Regione Lazio e Lazio innova e che racchiude storie ed esperienze di successo di questi anni: con la partecipazione di Alessio Jacona, autore, assieme a Luca De Biase, del volume (il volume è scaricabile qui http://www.lazioinnova.it/startup-lazio-storie-persone-un-ecosistema-dellinnovazione/ ).

Tutti i lavori della giornata sono stati moderati dal vicepresidente della commissione Affari Europei e Internazionali della Regione, Gianpaolo Manzella.